ecco i risultati della finale scudetto direttamente da chi ha vissuto in prima persona l’evento, l’Atletica Bergamo 59, tutte le info dal sito www.atleticabergamo59.it
Settimo posto con la squadra maschile e decimo con quella femminile: è l’esito della finale di serie A Gruppo Oro dei Societari su pista per l’Atletica Bergamo ’59-Creberg, unico club lombardo ad essere rappresentato a Modena nella due giorni scudetto. Ma se da un lato c’è la grande soddisfazione per l’obiettivo salvezza centrato dagli uomini, dopo che la prima giornata aveva detto molto male con i giallorossi in ultima posizione, dall’altro c’è la delusione per lo stesso obiettivo mancato dalle donne, che alla loro seconda partecipazione sono arrivate davvero a pochi punti dallo storico traguardo.
UOMINI – Orfana di due pedine da punteggio pieno come il campione italiano dei 400 Marco Vistalli e il marciatore Daniele Paris (bloccato da una tendinite), e costretta anche a fare a meno del velocista Abdul Diaby e del saltatore con l’asta Patrik Gontarski, la formazione giallorossa ha peggiorato di una posizione il sesto posto del 2011 e di due il suo miglior risultato di sempre. Con i quattro atleti in pista, poteva anche scapparci il podio, perché alla fine sono venuti meno almeno 20 punti. Ma l’essersi confermata nell’elite dell’atletica italiana per il sesto anno consecutivo, con una formazione praticamente fatta tutta in casa, è sempre un traguardo di grande prestigio. I risultati della seconda giornata hanno ribaltato le difficoltà iniziali e i giallorossi alla fine si sono infilati dietro a Riccardi, Bruni Vomano, Studentesca Rieti, Fratellanza Modena, Firenze Marathon e Pro Sesto. Alla fine nel bottino hanno pesato in maniera decisiva le vittorie annunciate di Isalbet Juarez sui 400 (47”50), Hassane Fofana sui 110 hs (14”06), Mamadou Gueye sugli 800 (1’50”79) e della 4×400 con Andrea Daminelli, Michele Oberti, Matteo Crotti e lo stesso Gueye (3’12”54). Contributi pesanti sono arrivati anche da Davide Sirtoli, 3° nel lungo (7.22) e 5° nel triplo (14.74), così come dallo stesso Juarez sui 200 (4° in 21”62), Giacomo Zenoni sui 400 hs (6° in 55”20), Raphael Tahary sui 5000 (6° in 14’46”35) e Luigi Ferraris sui 1500 (7° in 3’56”27). E se i lanciatori hanno tutti assolto in pieno ai rispettivi compiti, evitando accuratamente le ultime posizioni (7° il martellista Andrea Pasetti (54.11), 8° il pesista befana (13.54), 10° il discobolo Ivano Pasetti (42.95) e 11° il giavellottista Stefano Coria (54.69), la grande prestazione tecnica è arrivata dal più giovane del gruppo, l’allievo Michele Maraviglia, che nel salto in alto si è elevato sino a 2.10, eguagliando il personale stabilito quest’inverno e candidandosi per il titolo di tricolore di categoria in palio nel prossimo fine settimana.
Gli altri: Matteo Emaldi 9° nell’asta (3.80), Alberto Mazzucchelli 10° nei 3000 siepi (9’48”23), Staffetta 4X100 (Mattia Ferrari, Nicola Trimboli, Davide De Marchi, Marco Soldatini) 10° (42”79), Nicola Trimboli 11° nei 100 metri (11”14), Ashebir Meli 10km marcia (squal.).
DONNE – La salvezza per le donne era molto difficile, sia per la forza delle squadre avversarie sia per le assenze pesanti nelle file giallorosse, prima fra tutte quelle della campionessa italiana di salto in alto Raffaella Lamera, infortunata. La soglia per restare nell’elite era 11 punti e mezzo più sopra e questo accresce il rammarico, anche considerando la componente sfortuna che si è abbattuta sulla mezzofondista Isabella Cornelli, che nella prima giornata ha avuto problemi gastrointestinali e ha corso per onor di firma i 1500 finendo all’11° posto (4’41”78). Si è però riscattata con gli interessi 24 ore dopo sui suoi 800, centrando il 2° posto in 2’11”59. Come da pronostico la maggior messe di punti è arrivata da Marta Milani, che dopo la delusione per la mancata partecipazione olimpica ha dato sfoggio della sua grinta facendo gli straordinari in tre gare. E dopo il brillantissimo terzo posto sui 100, che non correva in gara dal 2003 e nei quali ha confezionato un eccellente 12”15, ha portato in cascina anche il 4° sui 200 (24”47) prima di prodursi in una magnifica seconda frazione della 4×400, che è valso al quartetto giallorosso (Paola Gardi in prima, Isabella Cornelli in terza e l’allieva Sabrina Maggioni in ultima frazione) uno splendido 2° posto dietro alla Camelot in 3’47”87, primato bergamasco assoluto demolito per 3 secondi. Punti importanti li hanno portati, come da pronostico, anche l’astista Tatiane Carne (seconda con 3.70), la marciatrice Federica Curiazzi (terza in 24’01”11 sui 5 km), così come hanno fatto la loro parte la pesista Serena Brena (settima con 12.15), l’altista Marta Lambrughi (settima con 1.70), la lunghista Francesca Pedone (settima con 5.55) e la citata Maggioni (ottava sui 400 in 57”61). Di più, obiettivamente, non si poteva pretendere. Ma le giovani promesse che stanno crescendo nel vivaio giallorosso lasciano ben sperare per un immediato ritorno nella massima categoria.
Le altre: Francesca Pedone 9^ nel triplo (11.95), Paola Gardi 9^ nei 400hs (1’05”06), Giulia Lolli 9^ nel disco (42.73), Federica Castelli 10^ nel martello (47.66), Martina Bombardieri 10^ nei 3000 siepi (11’46”08), Jennifer Rota 11^ nei 100hs (16.95), Elisa Coria 11^ nel giavellotto (32.24), Marta Ferrari 12^ nei 5000 (18’25”51), Staffetta 4X100 (Charlene Sery Secre, Maria Chiara Pozzoni, Violante Valenti, Chiara Bellini) 12^ (50”09).
LA CLASSIFICA MASCHILE 1. Riccardi Milano 175,5; 2. Bruni Atl. Vomano 154; 3. Studentesca Cariri 151; 4. La Fratellanza 1874 Modena 145,5; 5. Firenze Marathon 135; 6. Pro Sesto 131; 7. Atl. Bergamo 1959 Creberg 129,5; 8. Assindustria Padova 128; 9. Cento Torri Pavia 119,5; 10. Atil. Vicentina 117; 11. CUS Genova 102.
LA CLASSIFICA FEMMINILE 1. Audacia Record 181,5; 2. Camelot 148; 3. Cus Torino 138; 4. Valsugana Trentino 136,5; 5. Cus Parma 134; 6. Sudentesca CaRiRi 123,5; 7. Atl. Brescia 1950 121,5; 8. Fanfulla Lodigiana 120; 9. Assindustria Padova 111,5; 10. Atl. Bergamo 1959 Creberg 108,5; 11. Cus Pisa 98,5; 12. Cus Cagliari 98.